Premetto che insegno in una scuola primaria di un Istituto Comprensivo
di Scuola del’infanzia, Primaria e Secondaria di I° grado, con un
complessivo numero di alunni al limite del sotto dimensionamento e in
un plesso scolastico di un paese con meno di 1000 abitanti, in cui le
classi sono formate da numeri sempre più esigui di alunni e
annualmente sono a rischio di chiusura o, nella migliore delle ipotesi, di
accorpamenti con formazione di conseguenti pluriclassi.
In questa circostanza, però, proprio questa condizione oggettiva è
risultata essere l’elemento più incisivo e positivo, per aiutare il buon
funzionamento della DAD ( didattica a distanza).
La conoscenza personale degli alunni e delle loro famiglie, insieme alla
consapevolezza delle criticità e delle problematiche che ognuna di esse
avrebbe potuto avere in relazione al nuovo approccio didattico, si sono
rivelate essere per noi docenti e per la dirigente un valido aiuto, un
collante. infatti con un dialogo costruttivo, siamo riusciti a superare le
iniziali difficoltà e diffidenze delle famiglie che, soprattutto nella fase di
“sperimentazione”, sono state le nostre principali interlocutrici,
considerata l’età degli alunni.
Con il costante supporto della dirigente, sin dal giorno successivo alla
chiusura delle scuole, avvenuta da un giorno all’altro, ci siamo subito
attivati per continuare ad insegnare in maniera proficua per dare ai
nostri alunni un giusto supporto non solo sul piano didattico –
tecnico, ma anche sotto l’aspetto psicologico, cercando di rassicurarli,
ricreando per quanto possibile, l’abituale l’ambiente scolastico,
continuando quindi ad interagire e a dialogare con essi.Tutto ciò ha
richiesto chiaramente una riprogrammazione delle attività didattiche,
prevedendo forme diverse da quelle abituali, ripensando e
riprogrammando sia i nuclei fondanti delle varie discipline, semplificate
ed adattate alla realtà virtuale, che le metodologie e la scelta del
materiale didattico.
Nella prima settimana di chiusura , per riprendere subito il contatto
diretto, abbiamo inviato agli alunni le lezioni e assegnato i compiti
utilizzando il sistema WhatsApp; subito dopo, la scuola ha predisposto
e messo a disposizione dei docenti strumenti più adatti ad una lezione
interattiva, sincrona, quali le piattaforme Meet e Classroom
per le video lezioni e l’invio di compiti, file, filmati, ecc….
Gli alunni ( e le loro famiglie) sono stati da subito disponibili,
collaborativi ed anche entusiasti, anche perché ,in assenza di problemi
inerenti le linee per la trasmissione, ed avendo quasi tutti disponibilità di
strumentazione informatiche, non hanno sopportato grandi disagi.
Noi docenti ci confrontiamo settimanalmente sia con la dirigente che
tra colleghi, non trascurando di sentire gli alunni e le loro famiglie e fino
ad oggi non sono emerse grandi criticità.
Gli alunni seguono con entusiasmo e ogni mattina, puntualmente, si
presentano alla lezione ordinati, pronti, come se stessero in classe,
padroneggiando ormai i computer, tablet e telefonini che ognuno di essi
utilizza con sicurezza ed autonomia.
Ci colleghiamo quotidianamente, osservando l’orario delle lezioni già
stabilito ma con tempi ridotti rispetto a quando si andava in classe
reale: spieghiamo, dialoghiamo, facciamo esercizi e verifiche…
assegniamo anche i compiti, non molti, che gli alunni inviano
prontamente per la correzione….
Sembrano essersi ben adattati alla situazione attuale, anzi, forse per
amor del nuovo, a volte li vedo anche più pronti e motivati.
Anche per noi docenti è stata una nuova esperienza , non semplice,
che per molti, soprattutto per chi aveva meno dimestichezza con le
moderne tecniche di comunicazione, è diventata una sfida a volte
anche ardua, con sè stessi, unendo grandi sforzi alla ferma volontà
di riuscire bene. La consapevolezza della gravità della situazione
attuale e il desiderio di continuare a lavorare con passione, la speranza
che ogni alunno, pur manifestando spesso nostalgia per l’ambiente e
per le abitudini scolastiche, potesse raggiungere i traguardi delle
competenze relativi alle proprie classi e arrivare con entusiasmo alla
fine di questo anno scolastico, che ormai si concluderà a distanza, ci
hanno fatto acquisire in pochissimo tempo tutte le competenze
necessarie per mettere in atto questa forma di didattica a distanza.
Considero questo periodo tutto sommato, positivo, senza grandi
criticità ( anche perché non si intravedevano diverse possibilità…) e
ritengo che, con un rapporto sereno tra alunni e docenti si possano
raggiungere risultati molto vicini a quelli che si sarebbero avuti
restando a scuola, se i tempi fossero restati “normali”.