Prima il caso di Antonella, morta all’interno del bagno della propria abitazione, soffocata a causa di una challenge su TikTok. E appena ieri un altro suicidio, sul quale la magistratura sta ancora indagando: quello di un bambino di 9 anni di Bari trovato impiccato in casa con una corda attorno al collo.
Due bambini, non ancora adolescenti e due morti sulle quali gli adulti hanno il dovere di interrogarsi e di alzare il livello di attenzione. Perché quanto accaduto negli ultimi giorni smuove le coscienze e porta al dovere di interrogarsi e di intervenire.
Ecco perché, come Casa dei Diritti, vogliamo lanciare un appello ai genitori a stare attenti. Fagocitati dal lavoro e dai mille impegni, spesso mamme e papà lasciano “incustoditi” i loro figli alle prese con una tecnologia che può “fagocitarli” e allontanarli dalla realtà spingendoli anche a gesti estremi. Come quello che è accaduto ad Antonella che non avrebbe mai potuto immaginare che un gioco su un social network le sarebbe costato la vita.
Siamo d’accordo con le parole del procuratore minorile di Bari, Ferruccio De Salvatore che, in una intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano (qui il link completo), lancia un appello che non può cadere inascoltato. “Questi giochi, prima il Blue whale, poi Momo e adesso Tik Tok, possono essere molto rischiosi. Dobbiamo tener conto che con riferimento a determinate fasce di età lo spirito di emulazione è molto forte”. Secondo De Salvatore il problema è stato esasperato dalla pandemia, “perché molti giovani, soprattutto adolescenti, si sono rinchiusi in sé stessi e sono diventati aggressivi. Sono aumentati i casi di cutting, cioè il taglio del proprio corpo con lamette, e i tentativi di suicidi che coinvolgono fasce d’età sempre più basse”.
Se conosci qualcuno che è venuto a contatto con challenge o giochi online pericolosi, o sei un genitore e hai bisogno di confrontarsi con il nostro team di psicologi contattaci alla mail tiascolto@lacasadeidiritti.it
Ti offriremo tutto il sostegno di cui potrai avere bisogno.
Le parole muoiono se non vengono ascoltate.