La Casa dei Diritti ha partecipato all’incontro “Nuovi scenari del terzo settore in prospettiva europea” organizzato da V.I.M, che si è svolto a Basilea. La presidente Venittelli: “ far valere la difesa dei diritti violati specialmente per le fasce più deboli”
Essere stranieri in terra altrui, e conoscere sulla propria pelle le difficoltà di far valere i propri diritti, è un’esperienza che insegna il valore profondo della solidarietà, e della consonanza di interessi. Ma allo stesso tempo fornisce un’angolazione inedita per comprendere quali siano gli ostacoli che si frappongono ad una vera e sostanziale integrazione. E rafforza la centralità delle associazioni come motore del cambiamento.
Mettere insieme i vissuti di ciascuno per trovare strade di azione comune: l’incontro “Nuovi scenari del terzo settore in prospettiva europea” che si è svolto a Basilea è servito soprattutto a scambiarsi informazioni ed a confrontare i percorsi organizzativi e strategici, perché, non è banale dirlo, l’unione fa sempre la forza.
Da qui l’idea di aprire una sezione de “La casa dei Diritti” anche in Svizzera, contando sul supporto e la partecipazione del variegato ed attivissimo universo dell’associazionismo elvetico, e dei gruppi che raccolgono le esperienze degli italiani all’estero.
“La nostra missione –ha dichiarato la presidente Laura Venittelli-protesa a far valere la difesa dei diritti violati specialmente per le fasce più deboli si avvale diun organizzazione diffusa sul territorio per offrireun servizio diretto alla persona con professionisti volontari quali psicologi, pedagogisti, avvocati, commercialisti, un modello che può servire da esempio e stimolo”.
Del resto, il tema della sanità e del diritto alla salute, che è da sempre uno dei punti cardine dell’azione della Casa dei Diritti, rimane centrale anche nel contesto dell’immigrazione italiana. Come dimostra la ricerca “Depression und Biographie: Krankheitserfahrungen migrierter Frauen in der Schweiz (Kultur und soziale Praxis)” curata dalla Dr.ssa Amina Trevisan, incentrata proprio sul rapporto tra popolazione svizzera e quella degli immigrati nelle diverse fasce di età, in relazione alle patologie connesse direttamente allo status di immigrati.
“Dall’incontro di Basilea –osserva la presidente Venittelli- ci portiamo dietro la sensazione di avere un terrenofertile per promuovere ed allagare la nostra azione, in cooperazione con la molteplicità dei soggetti intervenuti, fornendo loro glistrumenti e lepratiche che stiamo sperimentando nella nostra azione in Italia.”
“In un’epoca che ci pone quotidianamente nuove sfide, e sempre più complesse –conclude la presidente– è del resto indispensabile ragionare in un ottica fortemente radicata sui territori, ma allo stesso tempo, aperta ed inclusiva per rispondere agli stimoli ed alle pressioni indotte dalla globalizzazione “ .