La sveglia tutti i giorni a suon di insulti, una vita fatta di prepotenze e sofferenza inflitta da quell’unico parente che gli era rimasto che sarebbe dovuto essere la sua ancora di salvezza ma che, nel corso del tempo, si era trasformato nel suo peggiore incubo. Fino all’epilogo che lo aveva costretto a girovagare per la città e dormire alla stazione ferroviaria.
Fino al giorno in cui Antonio (nome di fantasia per tutelarne la privacy) ha deciso di dire basta e di rivolgersi alla Casa dei Diritti per chiedere aiuto. Ci ha raccontato la sua storia e immediatamente abbiamo cercato di ridargli una casa ma soprattutto la gioia di vivere.
Antonio è un giovane uomo che soffre di una importante patologia psichiatrica. Qualche mese fa ha contattato la Casa dei Diritti chiedendo aiuto. Antonio, solo nella vita, da tempo era costretto a subire le prepotenze e le angherie dell’unico parente che era rimasto nella sua vita che, approfittando della sua debolezza, si era stabilito con prepotenza a casa di Antonio assieme alla sua compagna, occupando tutti i suoi spazi.
Le giornate di Antonio si sono trasformate in un inferno: la sveglia suonava tutte le mattine con gli insulti del parente che, a poco a poco, insulto dopo insulto lo ha costretto ad andare via di casa. Antonio si è trovato a vagare per Termoli con la stazione ferroviaria come unico luogo dove dormire la notte.
Abbiamo deciso di intervenire subito e ci siamo rivolti alle Istituzioni preposte alla tutela dei più deboli ed è grazie all’intervento della Casa dei Diritti che Antonio è potuto tornare a casa sua e si è potuto liberare del parente prepotente.
Antonio, oggi, è una di quelle persone che ci riempie di gioia quando al mattino ci scrive “Buongiorno Casa dei Diritti, e grazie!”.