Il 23 maggio, con la Giornata della Legalità, si ricorda una delle pagine più nere ed oscure della storia Repubblicana: l’attentato di Capaci dove trovò la morte il giudice Falcone. Da quella tragica vicenda il nostro Paese ha avuto la forza di risorgere, attraverso un rinnovato impegno delle Istituzioni, delle forze di polizia, dei magistrati e della cittadinanza attiva.
Il 23 maggio del 1992 a Capaci morirono non solo Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta (Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo). Con loro morì un pezzo di Paese, e tutti coloro che, nella lotta contro le mafie e la criminalità organizzata, avevano seminato il proprio senso civico. La propria coscienza democratica. Perché laddove c’è sopraffazione, violenza, costrizione, ricatto, non può esserci civiltà, e tantomeno democrazia.
Pochi giorni dopo sarebbe toccato al Giudice Paolo Borsellino. E qualche mese dopo ancora, la stagione degli attentati col tritolo a Roma, Firenze, Milano.
Una delle pagine più nere ed oscure della storia Repubblicana. Dalla quale abbiamo però avuto la forza di risorgere, attraverso un rinnovato impegno delle Istituzioni, delle forze di polizia, dei magistrati e della cittadinanza attiva.
Qui crateri che avrebbero dovuto seppellire il senso dello Stato, in realtà lo rafforzarono. E il sacrificio di quegli uomini e donne non fu vano.
Nella giornata della legalità che si celebra oggi si intende ricordare il coraggio e il sacrificio degli uomini grandi che hanno amato il proprio Paese e sono entrati nella storia nazionale come pochi in precedenza.
Dopo l’attentato di Capaci, cambiarono tante cose nel nostro Paese. Cambiò il sentire dell’uomo comune: dal silenzio omertoso che aveva paralizzato intere comunità per lungo tempo, si giunse al risveglio civile, anzi a una nuova coscienza civile.
Ruolo fondamentale lo ricopre la memoria storica, ovvero il ricordo vivo di ciò che è stato, e la conseguente condivisione di una storia comune da consegnare alle nuove generazioni in tutta la sua orribile e assordante verità.
In questo un ruolo fondamentale ha, e sempre più avrà, la scuola. Perché solo attraverso il passaggio della memoria, il ricordo di quelle pagine oscure, si potrà rinnovare costantemente il senso dello stato e della tutela democratica contro ogni forma di criminalità, più o meno organizzata. Educare i giovani, dunque. A partire da oggi, al rispetto delle regole sociali e delle leggi.
#giornatadellalegalità2022