“I figli hanno il diritto di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti.”
Viviamo in una società culturalmente e socialmente “separata”, nonostante il messaggio di unità e condivisione dilaghi, soprattutto quando in ballo ci sono quei legami che, sin da bambini, siamo naturalmente portati a concepire come ineliminabili: i legami familiari. Proprio le rotture del nucleo famiglia, bisogna prenderne atto, sono attualmente in drastico aumento e addirittura l’ANSA prevede che entro il 2030 il tasso di separazione crescerà fino a toccare il 78% d’aumento.
Un dato che, letto nero su bianco, potrebbe preoccupare e allarmare soprattutto le persone sensibili all’argomento, che vivono dinamiche parentali che fanno pensare al peggio. Non è un mistero che la parte più ricettiva in questi casi siano i figli… quei figli che nascono in un nido protetto che dovrebbe essere fatto da fronde resistenti a qualsiasi perturbazione; eppure, sempre più spesso, si ritrovano a dover uscire da quella dimora sicura e ad affrontare tribunali, sentenze, situazioni complesse delle quali loro stessi stentano a comprendere gli ingranaggi.
Una separazione, anche quelle che possono sembrare rapide e indolore, apre inevitabilmente una crepa nella corazza di un bambino perché traccia il percorso tortuoso di innumerevoli incognite, in primis la preoccupazione di continuare ad avere un rapporto sano, equilibrato e continuativo con entrambi i genitori: nessun figlio deve sentirsi abbandonato da una delle due parti coinvolte; il genitore può decidere di abdicare al suo ruolo di marito/moglie, ma ha il dovere di non rinunciare mai al suo ruolo di padre/madre. L’amore genitore-figlio può essere salutifero per entrambe le parti: non risana quella crepa nella corazza interiore creatasi, ma può impedire che diventi una ferita più profonda; viceversa, l’amore di un figlio è una perpetua fonte di arricchimento e crescita.
Cari genitori… molti di voi avranno a che fare con figli arrabbiati, disorientati, che vi punteranno il dito contro. Non fategliene una colpa e non utilizzate la loro debolezza come una scusa per scappare dalle vostre responsabilità. Perseverate, insistete… e quando, all’ennesimo tentativo, respingeranno il vostro abbraccio, stringeteli ancora più forte. Siate consapevoli che, come scrisse Paulo Coelho:
“Esiste un tempo per strappare e un tempo per ricucire”.