La Casa dei diritti al fianco dei genitori: “Riteniamo necessario ed opportuno continuare la didattica così come organizzata negli anni precedenti, con classi uniche, nel rispetto della normativa”
“Interveniamo a difesa delle istanze sollevate dall’Aps “Genitori Nuova Cliternia “, segnalando la necessità ed urgenza di un incontro al fine di verificare se vi è la disponibilità di venire incontro alle esigenze degli scolari e degli studenti frequentanti, sino allo scorso anno scolastico 2021-2022, il plesso di Nuova Cliternia, comprendente sia la Scuola Primaria Jacovitti, sia le tre classi (I, II e III) fuori plesso della scuola secondaria di I grado Carriero di Campomarino”. E’ qeusto l’intento della lettera inviata dalla Casa dei Diritti, con l’avvocato Laura Venittelli, alla direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Annapaola Sabatini su una vicenda che sta tenendo in apprensione decine di famiglie, riunite in un comitato per vedere riconosciuti i propri diritti.
I genitori lamentano, per i bambini della Scuola Primaria, l’uso inappropriato delle sezioni pluriclasse, con bambini che sono tenuti a frequentare la seconda elementare insieme con chi frequenta la terza, con “un’unica insegnante per tutte le discipline”, compreso italiano e matematica. Questo perché si è ritenuto che, per la Jacovitti, ricorressero le condizioni previste nell’8 del Dpr 81/2009 (“Disposizioni relative a scuole in situazioni disagiate” ) in cui si dispone che a determinate condizioni “nelle scuole funzionati nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle zone abitate da minoranze linguistiche, nelle aree a rischio di devianza minorile o caratterizzate dalla rilevante presenza di alunni con particolare difficoltà di apprendimento e scolarizzazione” si possano, anche in carenza del numero minimo di alunni, costituire classi uniche per assicurare la didattica nella sua completezza.
La Jacovitti di Nuova Cliternia è infatti una scuola collocata in zona abitata da minoranze linguistiche ove sono, da qualche anno presenti bambini stranieri con difficoltà di linguaggio ed apprendimento ed altri bambini con disturbi dell’apprendimento e disabilità certificati.
I bambini di seconda, terza e quarta ( oggi : terza, quarta e quinta) hanno inoltre beneficiato dell’insegnante unico nelle materie principali, il che ha garantito il raggiungimento degli obiettivi, obiettivi che oggi, con un’unica insegnante per classi di età diverse, verrebbe messo sicuramente in discussione.
Per questo come Casa dei Diritti riteniamo che sia necessario ed opportuno continuare la didattica così come organizzata negli anni precedenti, con classi uniche, nel rispetto della normativa citata. Idem per le classi Ia, IIa e IIIa della scuola seconda di primo grado (plesso di Nuova Cliternia) e che si vorrebbero trasferire nella sede centrale di Campomarino.
“Chiediamo un immediato e tempestivo incontro al fine di ottenere risposte concrete alla presente, in primis in termini di sicurezza e continuità didattica degli alunni” scrive nella lettera la presidente Venittelli.
Anche in riferimento alle questioni di sicurezza strutturale degli edifici del plesso scolastico di Campomarino. “chiediamo che ci siano rese note tutte le documentazioni, nel caso contrario, l’opposizione all’invio dei ragazzi presso il sarà determinata e si sposterà presso le opportune sedi giudiziarie” aggiunge Venittelli. Che conclude “in ogni caso si rappresenta che per le tre classi “fuori plesso” di Nuova Cliternia vi sono tutte le condizioni per conservare le stesse presso la comunità di Nuova Cliternia, vuoi per il rispetto degli indici indicati negli artt. 8 e 10 Dpr 81/2009, vuoi per la continuità didattica che verrebbe messa in discussione e negata ai ragazzi della stessa comunità, vuoi per le condizioni di accoglienza e sicurezza della nuova scuola va aggiunto che sia per la presenza di ragazzi stranieri, sia per le distanze dovute alla collocazione delle famiglie, per la maggior parte, in aree di campagna, lo spostamento presso la sede scolastica aumenterebbe il rischio di dispersione scolastica che è alla base dei requisiti richiesti per la deroga al numero degli alunni di cui all’art. 8 e 10 detto Dpr 81/2009”