Scuole, turismo, riaperture, dibatto infiammato. Tu cosa ne pensi?

Casa dei diritti

La stagione turistica? Manca una data. Le riaperture di fiere, eventi e della mobilità tra le regioni? Manca una data. L’arrivo di eventuali turisti anche dall’estero? Impossibile perché manca una data. Le scuole? Necessario mantenerle aperte ma c’è da fare i conti con l’andamento dei contagi.

Incertezza. E’ questa la parola che più di tutte regna in Italia nelle ultime settimane. Incertezza sull’andamento della pandemia da Covid-19 che non smette di mietere vittime e contagi. Incertezza per l’economia stretta tra la necessità di mantenere bassa l’incidenza del virus e quella di ripartire per evitare che altre aziende possano chiudere nel breve periodo. Incertezza sulle riaperture, il vero nodo cruciale che si sta trovando ad affrontare il Governo Draghi che non vuole dare per abbandonata la stagione turistica e sta pensando ad un piano per le riaperture delle fiere e degli eventi, un comparto che al pari di tanti altri è fermo da un anno.

Una situazione che sta diventando sempre più grave ed incandescente anche in Molise dove tanti lavoratori e proprietari di aziende e attività commerciali sono rimasti “insoddisfatti” dal nuovo Decreto Sostegno che non garantisce ristori adeguati a chi da mesi non ha un reddito e sta “soffocando” tra debiti e fornitori da pagare.

E poi c’è il tasto cruciale sulla riapertura delle scuole. Dopo due mesi gli studenti del Molise sono tornati a scuola in presenza non senza, però, diverse polemiche e paure alla luce anche del fatto che, dopo appena 4 giorni di scuola, una classe di Campomarino è già stata nuovamente posta in didattica a distanza per la positività di un alunno.

Di qui le domande che affollano la mente dei genitori: era necessario riaprire così in fretta? Non era meglio attendere ancora qualche altro giorno? L’Italia è la nazione che più di tutte ha tenuto le scuole chiuse: 123 i giorni di chiusura con i bambini costretti alla didattica a distanza a fronte della Francia con appena 43 giorni di chiusura e dell’Inghilterra che già a marzo ha concesso il rientro tra i banchi degli alunni della scuola elementare mentre quelli dell’infanzia non sono mai rimasti a casa.

Una situazione che vede anche le famiglie spaccarsi sul futuro scolastico dei proprio bambini tra entusiaste al rientro e preoccupate di quello che potrà accadere. Sotto la lente non solo l’eventuale incidenza dei contagi all’interno delle scuole ma anche tutto il “mondo” che ruota attorno all’istruzione, primo fra tutti quello dei trasporti che non è mai stato organizzato per evitare nuovi contagi.

E’ notizia di questi giorni, infatti, di nuovi assembramenti sugli autobus che conducono i ragazzi a scuola, soprattutto per i pendolari degli istituti superiori.

Come Casa dei Diritti, da sempre, vogliamo sentire la posizione di chi si trova ad affrontare le difficoltà della crisi conseguente alla pandemia da Covid-19. Ecco perché abbiamo voluto realizzare questo brevissimo sondaggio.
Prenditi due minuti per rispondere alle nostre domande che abbiamo stilato per ascoltare anche la tua voce e capire quali sono i tuoi pensieri rispetto a quello che sta accadendo.

Le parole muoiono se non vengono ascoltate

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Comments (01)

  1. Le riaperture devono essere ponderate e non deve essere un liberatutti,prima che avvenga una vaccinazione,quasi globale della popolazione

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