Social e fiducia tradita: la storia di Sofia

Sofia è una ragazzina di 13 anni, frequenta l’ultimo anno delle medie e vive a Firenze. Una mattina si lascia convincere da un’amica a farsi fotografare nel bagno della scuola in topless, con la promessa che è un gioco e che la foto rimarrà tra loro. L’amica infrange la promessa di riservatezza e invia le foto di Sofia ad Andrea, un coetaneo compagno di classe delle ragazzine, di cui Sofia è innamorata. Sofia all’improvviso si accorge di sguardi e commenti strani, del tipo “peccato che con questa maglietta copri tutto”, “faccele vedere pure a noi”. Così, rivolgendosi all’amica le chiede se per caso avesse avuto la malsana idea di far vedere quelle foto a qualcuno.

Dopo le iniziali ritrosie l’amica di Sofia le confessa di aver inviato, con Whatsapp, le foto ad Andrea. Il ragazzino, però, non si era limitato a vedere le foto, ma le aveva postate sui social, dove avevano avuto numerose condivisioni. Da quel momento la vita di Sofia non è stata più la stessa, all’inizio si è chiusa in se stessa, non volendo più andare alle feste dei compagni di scuola o alle gite, non volendo più partecipare a nessun momento di aggregazione tra ragazzi. Ha iniziato a chiedere fermamente ai genitori di voler cambiare scuola, poichè il dolore dentro di lei non si scioglieva, senza aprirsi però con i genitori, che quindi erano all’oscuro di ciò che la figlia stava realmente vivendo.

Il suo isolamento è continuato ancora per mesi, finché i genitori, finalmente, vedendo la situazione degenerare, hanno iniziato a prendere informazioni dalle amiche della figlia, scoprendo la vicenda in tutti i suoi più drammatici dettagli. Solo a quel punto i genitori di Sofia hanno potuto prendere la decisione di intervenire a tutela della figlia, decisione che sino a quel momento erano stati impossibilitati a prendere, dato che la ragazza aveva intrapreso la strada del silenzio, chiudendosi in se stessa, per mancanza di fiducia anche nei confronti del mondo degli adulti e temendo di rimanere vittima di ulteriori ritorsioni, ove avesse fatto i nomi dei responsabili.